I migliori linguaggi di programmazione per sviluppatori: JavaScript Regna ma Python supera Java

I linguaggi di programmazione continuano a cambiare. Ecco cosa usano gli sviluppatori e quali linguaggi di programmazione vogliono imparare.

JavaScript è ancora di gran lunga il linguaggio di programmazione più utilizzato tra gli sviluppatori e Python ha consolidato il suo secondo posto davanti a Java, secondo un sondaggio del produttore di strumenti per sviluppatori JetBrains.

Nel 2022, i principali linguaggi che gli sviluppatori vogliono imparare includono Python, il superset JavaScript di Microsoft, TypeScript e Go realizzato da Google.

I primi 10 linguaggi in ordine decrescente erano JavaScript, HTML/CSS, SQL, Python, Java, linguaggio di scripting Shell, PHP, TypeScript, C++ e C#.

I linguaggi rimanenti nella top 20 includevano C, Go, Kotlin, Dart, GraphQL, Swift, Ruby, Rust, Groovy e MATLAB.

I cinque linguaggi in più rapida crescita sono Python, TypeScript, Kotlin, SQL e Go.

Alla domanda su dove fossero ospitati i loro big data, il 36% ha riferito di server interni, mentre il 26% ha riferito che erano ospitati localmente. AWS ha dominato con una quota del 21% di fornitori esterni, seguita da Google Cloud all’8% e Azure al 5%.

Non sorprende che Python abbia dominato tra gli sviluppatori di big data che utilizzano il motore di analisi Apache Spark, con il 66% che cita Python come linguaggio utilizzato con Spark, seguito da Java al 34% e Scala all’11%.

Il sondaggio ha esaminato gli strumenti e i sistemi più popolari per ciascuna lingua. Per C, l’IDE più popolare era Visual Studio Code di Microsoft. Sui sistemi di compilazione, il più popolare era CMake, seguito da Makfiles. Di gran lunga, il compilatore più popolare è stato GCC, con l’82% degli utenti C che lo ha nominato come compilatore, seguito da Clang al 34%.

Per gli sviluppatori C#, anche GCC è risultato il migliore, ma Visual Studio è stato l’IDE principale, seguito da JetBrains Rider, mentre Windows è stato l’ambiente di sviluppo dominante. GCC era anche la scelta migliore per gli sviluppatori C++.

I primi 5 linguaggi appresi sono stati Java, seguito da C, Python, C++ e JavaScript.

Grazie a VB6 diventammo tutti programmatori


Dopo l’uscita di Windows 95, uscì Visual Studio 6, una suite software che conteneva tantissimi tool di sviluppo, tra i quali MSVC++, Visual InterDev e quindi Visual Basic 6, che permise la scrittura di una moltitudine di programmi Client/Server in quel periodo.


Di fatto, non è la prima volta che il successo di un sistema operativo lo fece una tecnologia di sviluppo, ma sicuramente questo è il caso scuola, dove il successo di Windows 95 e Windows NT 4.0, venne reso tale in buona parte da questo linguaggio.


Il Basic ha radici lontane, venne creato dai tempi dell’Altair, appunto L’Altair Basic (scritto da Bill Gates e Paul Allen) nel 1975 e fu il primo linguaggio di programmazione sviluppato per un personal computer.

VS Code: l’arma segreta di Microsoft per lo sviluppo del software

Microsoft Visual Studio Code

L’editor di codice Microsoft Visual Studio Code (VS Code) ha solo cinque anni, ma lo strumento ha ottenuto un’adozione impressionante dalla popolazione mondiale di sviluppatori.

VS Code oggi ha 14 milioni di utenti, riferisce Microsoft (mentre Statista riferisce che ce ne sono 24 milioni) e ha guadagnato cinque milioni di nuovi utenti nel corso del 2020 a causa di una crescente varietà di utenti, oltre agli sviluppatori professionisti e alla necessità di sviluppo remoto durante la pandemia COVID-19.

Il suo successo è stato costruito su GitHub, Electron, Chromium, JavaScript e sul superset JavaScript di Microsoft, TypeScript. VS Code funziona su macOS, Windows 10 e più distribuzioni di Linux, supporta Arm64 su Linux e funziona su Raspberry Pi e Chromebook. È anche disponibile in formato di anteprima per build insider di VS Code sui chip M1.

Fonte: https://www.zdnet.com/google-amp/article/visual-studio-code-how-microsofts-any-os-any-programming-language-any-software-plan-is-paying-off/

La resistenza del COBOL: perché un linguaggio di programmazione che ha 60 anni è ancora richiesto

E’ una rarità nel mondo della tecnologia che qualcosa duri più di pochi anni, figuriamoci sei decenni come nel caso del linguaggio di programmazione COBOL. Vediamo perché questo linguaggio è ancora così importante e se svanirà presto.

Nel regno della tecnologia, una cosa che potrebbe generalmente essere considerata una regola è che le cose cambiano costantemente. L’innovazione, specialmente nell’era del cloud, è costantemente in atto e difficile da tenere traccia, poiché una tendenza sposta l’ultima in un gioco sempre più veloce di salto tecnologico. Questo è altrettanto vero quando si tratta di sviluppo software, poiché le software house oramai immerse nel cloud inseguono pipeline CI / CD senza soluzione di continuità, DevOps e pratiche di sviluppo agili.

A contrastare questa tendenza, tuttavia, è il linguaggio di programmazione COBOL, che, nonostante sia stato sviluppato alla fine degli anni ’50, svolge ancora un ruolo fondamentale per molte organizzazioni che eseguono applicazioni aziendali legacy basate su transazioni. Questo linguaggio è ancora molto pervasivo, al punto che ogni tanto saltano fuori notizie che testimoniano la sua esistenza all’interno di sistemi business-critical, evidenziando i vari problemi che il codice COBOL presenta a organizzazioni e sviluppatori.

La permanenza di COBOL è stata all’ordine del giorno di recente poiché la pandemia di Coronavirus mette a dura prova un’ampia gamma di infrastrutture IT. Il linguaggio di programmazione è stato uno dei problemi principali nel programma di stimolo CARES da 2,2 trilioni di dollari del governo degli Stati Uniti e nell’ambito dell’elaborazione di un aumento delle richieste di disoccupazione, con le agenzie statali che incolpano COBOL dei ritardi nell’erogazione degli assegni e in particolare la mancanza di talenti disponibili (che spesso è un vero punto critico). IBM ha anche cercato di risolvere questo problema collaborando con Open Mainframe Project della Linux Foundation lanciando un programma di formazione COBOL gratuito e un forum tecnico che consentisse ai programmatori COBOL di fornire consulenza e competenze gratuite durante l’epidemia.

Anche se questo può sembrare un quadro di un vecchio linguaggio senza speranza che soffoca inutilmente l’innovazione, la presenza del COBOL è più sfumata di quanto possa sembrare. Ci sono molti fattori rilevanti che contribuiscono al motivo per cui le organizzazioni potrebbero voler mantenere COBOL in giro e non è così semplice come sventrarlo e mandarlo nell’oblio. Anche se questo non vuol dire che non ci siano problemi seri con questo linguaggio – e la cultura che la circonda – che devono essere affrontati.

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Docker, Google, Microsoft e Amazon stanno sviluppando insieme uno standard comune per i contenitori software

Docker

Fondata nel 2010 da Solomon Hykes Docker è un progetto open-source basato sul sistema operativo Linux, lanciato e gestito da dotCloud, che consente di automatizzare la distribuzione di qualsiasi applicazione all’interno dei “software containers” (contenitori software) che includono sistema operativo e applicazioni e sono una strada per sfruttare maggiormente le risorse di sistema inutilizzate.

Le macchine virtuali di Docker vengono chiamate container, e all’interno di un container possiamo inserire qualsiasi cosa: da un intero sistema operativo, ad un pool di applicazioni, fino al singolo servizio, la struttura dei container di Docker è estremamente granulare ed applicabile a qualsiasi livello. Inoltre, la comodità di Docker è che può essere usato in ambienti virtuali. Non importa assolutamente il mezzo, il programma funziona ovunque con la stessa metodologia e ugualmente bene.

Dopo anni di sviluppo finalmente anche i grandi dell’informatica hanno capito l’utilità di questo progetto open-source e insieme a Docker (che donerà il proprio software) si sono decisi a lanciare ieri alla conferenza DockerCon 2015 l’Open Container Project (Ocp), per offrire a singoli sviluppatori e aziende la sicurezza di poter realizzare soluzioni pienamente compatibili tra loro, senza frammentare troppo la scena e realizzando un vero standard. L’iniziativa ospitata all’interno della Linux Foundation, vede tra i principali protagonisti Amazon Web Services, Cisco, CoreOs, Google, Hp, Huawei, Ibm, Intel, Microsoft, Red Hat etc..

Tutto questo conferma per l’ennesima volta la bontà dello sviluppo software open-source (cioè mediante la condivisione della conoscenza) fondamentale nel realizzare uno standard comune vettore di progresso tecnologico per tutti, comprese le aziende informatiche.

Invece il modello closed-source cioè software proprietario non libero fatto di guerre di brevetti e marketing arricchisce solo pochissime persone come amministratori delegati e avvocati non apportando nessun progresso tecnologico alla società.

Voi cosa ne pensate?

Java: impostare la dimensione minima della finestra

In Java 1.6, Sun ha aggiunto la possibilità di impostare la dimensione minima di una Finestra, Frame, or JFrame. Per impostare la dimensione minima della finestra, chiamando il metodo setMinimumSize(). Questo previene l’utente di ridimensionare la finestra più piccola delle dimensioni che abbiamo previsto. Ecco un esempio:

import javax.swing.JFrame;
import java.awt.Dimension;

//Creiamo una nuova finestra
JFrame frame = new JFrame(“Prova da www.marcobruni.info”);
frame.setSize(600, 600);

//Impostiamo la dimensione minima
Dimension minimumSize = new Dimension(400, 400);
frame.setMinimumSize(minimumSize);

//Mostriamo la finestra
frame.setVisible(true);

Provatelo magari seguendo le istruzioni del mio corso online sulla programmazione in Java 🙂 Happy Code 🙂

Google App Engine PHP Runtime ora disponibile per tutti

Google App Engine PHP Runtime

Google App Engine PHP Runtime oggi , dopo un periodo di prova limitato, è stato reso disponibile per tutti. Al Google I/O, all’inizio di quest’anno, hanno aggiunto PHP, il quarto linguaggio di programmazione per realizzare applicazioni in Google App Engine.

Non è più necessario per fortuna far parte della whitelist per sviluppare la nostra applicazione PHP su Google App Engine. PHP è oggi uno dei linguaggi di programmazione per il web più popolari al mondo. Dal momento che è stato lanciato al Google I/O all’inizio di quest’anno, migliaia di sviluppatori in tutto il mondo hanno iniziato a utilizzare App Engine per PHP, per eseguire software famosi fatti in PHP come phpMyAdmin , Drupal e phpBB e framework quali Laravel , Silex e CodeIgniter utilizzando anche le API di Google come Drive e Google+ su App Engine.

Uno dei primi utilizzatori di Google App Engine per PHP è stato VICE.com, con cui ci gestisce il blog principale. Riceve milioni di visitatori al mese, e gira su un CMS fatto in casa realizzato grazie al popolare framework PHP Yii. Dopo aver spostato completamente il tutto in Google App Engine sembra che siano davvero entusiasti, “E ‘nostro parere che Google sta costruendo la Platform as a service(PaaS) di nuova generazione”, ha dichiarato il CTO di VICE.com, Jesse Knight. Fin dall’introduzione del runtime PHP, Google ha fatto alcuni miglioramenti, tra cui:

Se si lavora nel cloud, è possibile creare, testare e distribuire il progetto dal browser utilizzando DevTable o CodeEnvy che sono degli IDE on the cloud 🙂 . Se si preferisce lavorare dal proprio desktop, ora è possibile lavorare a livello locale ed eseguire il debug e distribuire Google App Engine grazie all’ IDE JetBrain PhpStorm. Infine per concludere gli sviluppatori interessati a PHP ora possono creare un account in Google App Engine PHP Runtime e distribuire immediatamente le applicazioni PHP e volendo possono condividere le loro avventure con la comunità di Google+.

Voi l’avete provato?

Via googlecloudplatform.blogspot.it

[C# .NET] Come inserire dati da una tabella di un database dentro un DropDownList con SqlDataAdapter e un DataSet

C_Sharp1C# (si pronuncia “see sharp”) è un linguaggio di programmazione orientato agli oggetti sviluppato da Microsoft all’interno della suite di prodotti .NET (pronunciato dotnet) ovvero una piattaforma di sviluppo software che esprime una versatile tecnologia di programmazione ad oggetti. (cit. wikipedia).

In questo piccola guida inseriremo i valori della tabella del database nell’oggetto dropdownlist (che rappresenta una lista di valori) presente in una pagina aspx usando gli oggetti di C# SqlDataAdapter e un DataSet.

Leggi tutto “[C# .NET] Come inserire dati da una tabella di un database dentro un DropDownList con SqlDataAdapter e un DataSet”

10 suggerimenti di programmazione per principianti e non

Programmazione

Ecco un elenco di dieci suggerimenti che vi aiuteranno (forse 🙂 ) ad andare avanti, soprattutto se sei un principiante in programmazione. Questi suggerimenti sono utili da ripassare anche per un programmatore esperto perchè nella mia decennale esperienza, capita lo stesso ogni tanto, di perdere tempo in stupidaggini che normalmente risolverei in 5 minuti. Leggi tutto “10 suggerimenti di programmazione per principianti e non”

Frammenti di WordPress: Reindirizzare il feed RSS verso il nostro Feedburner

Feedburner è un servizio ben noto che consente di sapere quante persone hanno sottoscritto il tuo feed RSS. Con questo codice facciamo in modo che il nostro feed Rss di default di wordpress come ad esempio per questo blog https://www.marcobruni.info/wordpress/rss/ venga reindirizzato automaticamente al mio Feedburner http://feeds.feedburner.com/marcobruni.

Basta incollare queste 4 righe di codice all’interno del file functions.php (Funzioni Tema) tramite il menù di wordpress Aspetto->Editor, salvate il file e il gioco è fatto!

// Redirect RSS feeds to Feedburner
add_action('template_redirect', 'cwc_rss_redirect');

function cwc_rss_redirect() {
	if ( is_feed() && !preg_match('/feedburner|feedvalidator/i', $_SERVER['HTTP_USER_AGENT'])){
		header('Location: http://feeds.feedburner.com/marcobruni');
		header('HTTP/1.1 302 Temporary Redirect');
	}
}

Come iniziare con PHP?

Cosa è PHP?

PHP è l’acronimo per Hypertext Preprocessor ed è un linguaggio scripting lato-server per lo sviluppo del web. Lato-server vuol dire che il codice PHP viene eseguito sul server web ed il risultato è una pagina HTML che viene mandata nel nostro browser. Script vuol dire che non ha bisogno di essere compilato per eseguire il suo codice. PHP può essere inserito all’interno dell’HTML.

PHP può creare siti web e applicazioni web davvero impressionati, ed oggi è lo standard di fatto perchè utilizzato nel 70% dei server web mondiali. Si può facilmente imparare PHP se si ha familiarità con la programmazione come il linguaggio C.

Di cosa hai bisogno per eseguire PHP nel tuo computer?

1. web server(Apache, IIS, etc.)
2. PHP (http://www.php.net/downloads.php)
3. MySQL (http://www.mysql.com/downloads/)

Puoi installare questi 3 software uno ad uno oppure un solo pacchetto software che li installi automaticamente tutti semplificandoti la vita e la gestione, come ad esempio:

For Windows – WAMP, XAMPP, EasyPHP, AMPPS
For Mac – XAMPP, MAMP
For Linux – XAMPP

XAMPP
Per quanto mi riguarda, io uso XAMPP che voglio introdurvi con questo articolo. XAMPP è possibile installarlo ed eseguirlo su tutti i più importanti sistema operativi.

Installazione

  • Vai all’home page di XAMPP tramite questo link.
  • Scegli il tuo sistema operativo
  • Scarica ed esegui l’installer

Questo è tutto. Adesso sei pronto a scrivere il tuo sito in PHP.

ESEGUI IL TUO SERVER
Esegui il tuo Pannello XAMPP tramite il link dal Desktop oppure dal menù di start se sei su windows.

Se non hai eseguito il tuo Apache, clicca la spunta e avvialo come puoi vedere nello screenshot.

Apri il tuo browser e vai all’indirizzo http://localhost/ e scegli la tua lingua, come puoi vedere dallo screenshot.

Congratulazioni: hai installato con successo XAMPP nel tuo sistema!

Scriviamo in PHP
Come da tradizione ogni volta che si inizia ad imparare un nuovo linguaggio di programmazione, il primo programma che si scrive è la frase Hello World.

Facciamolo anche noi, apriamo un editor di testo e scriviamo:

Salviamo il file hello.php nella cartella C:\xampphtdocs . Apri il tuo browser e vai all’indirizzo http://localhost/hello.php e come per magia vedrai “Hello World!” sul tuo browser.

Come lavora?
Come avete visto sopra, il nostro codice si trova tra ? , questo per far capire al server che quelle righe sono PHP. La scrittura del codice PHP può avvenire in 3 forme come di seguito. È possibile utilizzare una delle opzioni.

Inserire codice PHP all’interno dell’HTML
Come sapete, stiamo creando un sito web quindi è necessario inserire il codice PHP all’interno dell’ HTML, come di seguito.

Se avete domande o consigli non esitate a contattarmi.

Neal Gafter parla di Java sotto la gestione Oracle

Il dipendente Microsoft Neal Gafter, che fu il progettista principale e realizzatore del Java SE 4 e 5 che ha portato molti miglioramenti al linguaggio e ora lavora per Microsoft sui Linguaggi per la piattaforma NET, discute l’impatto dell’acquisizione di Oracle di Sun su Java, consente la possibilità di aggiungere stack segmentato e un meta-oggetto del protocollo di Java, e offre alcune indicazioni sul confronto tra Java e C#/.NET

Java 7 viene fornito con grave bug

La lucidimagination.com ha appena pubblicato un annuncio su un bug grave nella recente pubblicazione della versione Java 7. Pare che alcuni cicli non compilati bene siano causa di errori nelle ottimizzazioni del compilatore HotSpot, che causa il fallimento dei programmi. Il bug interessa diversi progetti di Apache direttamente come Apache Lucene Core e Apache Solr ed hanno già sollevato un allarme, notando che il bug potrebbe essere presente anche in Java 6